20.09.2023

VERSIONE ORIGINALE O DOPPIAGGIO?

Pro e contro della pratica del doppiaggio dei film, una tradizione tutta italiana che comincia a dividere il pubblico.

Cultura
Posted by Athena Parthenos

L'ottantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia si è da poco conclusa, presentando al mondo film d’autore e le nuove uscite per i prossimi mesi e facendoci sognare lo scintillante mondo delle star del cinema.

In un anno già segnato dall’enorme successo di due blockbuster, Barbie e Oppenheimer, le sale del cinema sembrano aver riconquistato un po’ del fascino che avevano perso a favore dei servizi di streaming e a seguito della situazione pandemica.

C’è un aspetto della distribuzione cinematografica, però, che nel nostro paese continua a dividere: il doppiaggio!

L’Italia è uno dei pochi paesi in cui si preferisce ancora il doppiaggio alla versione originale sottotitolata, vantando una tradizione di eccellenza che ne vede la nascita alla fine degli anni ‘20 del Novecento.

Il doppiaggio nasce ad Hollywood con i primi tentativi di esportare i film nel mercato europeo. Inizialmente avveniva sul suolo americano, dove venivano ingaggiati attori italoamericani o madrelingua immigrati negli Stati Uniti, con risultati non sempre riusciti. In seguito, in epoca fascista, fu imposto che questo processo avvenisse all’interno dei confini italiani ed è in questa occasione che nacquero i primi studi di doppiaggio, alle prime armi con la professionalità dei doppiatori e la rudimentalità delle tecnologie.

È dopo la fine del conflitto mondiale, però, che l’Italia conobbe l’epoca d’oro del doppiaggio: infatti, se durante la guerra le sale cinematografiche erano rimaste chiuse, alla fine di questa arrivò dagli Stati Uniti una quantità enorme di film da distribuire nel nostro paese. In quest’occasione nacquero gli studi di doppiaggio attivi tutt’oggi che contribuirono a dare prestigio alla professione del doppiatore, consegnando alla storia del cinema nomi come Ferruccio Amendola, voce di Robert De Niro, Sylvester Stallone e Dustin Hoffmann, e Maria Pia di Meo, che prestò la voce a Meryl Streep, Barbra Streisand e Audrey Hepburn.
Il doppiaggio, dunque, in anni in cui la conoscenza della lingua inglese era ancora scarsissima, garantì il successo di queste pellicole ai botteghini italiani.

Negli ultimi anni, soprattutto tra gli spettatori più giovani, l’idea che il doppiaggio sia da preferire alla versione in lingua originale, sta cambiando, complici una maggior diffusione dello studio delle lingue straniere rispetto al passato e soprattutto il successo delle piattaforme di streaming in cui è sempre disponibile l’originale.

Il doppiaggio, infatti, prevede un processo di traduzione e adattamento complesso: vanno tradotte parole, rispettato il contesto culturale e sincronizzati i tempi dei dialoghi. Può succedere che la traduzione alteri il significato di alcune scene, faccia perdere alcune sfumature o, in alcuni casi, la discrepanza tra i movimenti delle labbra degli attori e il suono delle parole risulti sgradevole alla visione.

Ecco alcuni casi celebri:

  • Nella serie tv How I Met Your Mother una battuta su Berlusconi pronunciata dal protagonista Ted è stata rimodulata nella versione italiana. La traduzione letterale dall’inglese sarebbe infatti “Ted, l’Italia non ha bisogno di qualcosa di grinzoso, rosso ed incapace a contenersi, che puzza di alcol e droghe varie. Hanno già l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”, adattata con “L’Italia già ha abbastanza problemi con chi governa il paese”.
  • In Star Wars “The Clones Wars” diventa inspiegabilmente “La Guerra dei Quoti”, forse perché al tempo del primo adattamento non c’era ancora familiarità con il concetto di “clone”.
  • Il titolo “Planet of Apes” viene tradotto in italiano con “Il Pianeta delle Scimmie”, ma ciò che è curioso è come nella distribuzione italiana compaia la frase “Abbiamo sempre voluto bene alle api”: un grossolano errore dei traduttori, che hanno confuso “apes” con “api”, invece di “scimmie”.

Il dibattito, dunque, resta acceso! Da una parte, la versione originale mantiene senza alterazioni l’opera così come il regista l’ha pensata ed è un’ottima occasione per allenare l’ascolto di una lingua straniera; dall’altra il doppiaggio garantisce a tutti la facile comprensione del film e l’adattamento al contesto culturale, a volte necessari.

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