30.03.2016

Tra parole e Dobloni: la traduzione venduta a peso

Business
Posted by Athena Parthenos

La scorsa settimana ho partecipato a una conferenza a Vienna e, durante la pausa caffè, ho discusso con un’altra partecipante di una delle situazioni più comuni che le agenzie di traduzione si trovano a dover affrontare durante la vendita dei propri prodotti alle aziende: le parole tradotte sono considerate troppo care. Credo sia dovuto al fatto che i clienti non ritengono che la traduzione abbia un valore tale da giustificare la spesa. Quindi cosa fanno le aziende nella maggior parte dei casi? Opzione 1: l’azienda decide di gestire la traduzione internamente e la affida a un suo stagista che ha studiato lingue straniere e che si avvale di Google Translate e della propria interpretazione personale del testo per completare il lavoro. Opzione 2: l’azienda decide di tenere una sola versione in lingua straniera del documento, solitamente in inglese, e adattarla anche se la lingua madre dell’utente finale non è l’inglese.

In questo modo le parole tradotte diventano un bene di lusso, perché? Perché si ritiene che pagare per una traduzione non sia essenziale e che il problema possa essere gestito tranquillamente all’interno dell’azienda come illustrato in precedenza; spesso si pensa che sia possibile ottenere facilmente lo stesso risultato pagando meno o non acquistando affatto tale servizio. Pertanto, affidarsi a un’agenzia di traduzioni diventa superfluo.

Questo modo di pensare funziona veramente? Quelle opzioni possono veramente rappresentare una soluzione? La risposta è no. Troppo spesso non ci si rende conto che le traduzioni eseguite in modo professionale sono la chiave per accedere a nuovi clienti e mercati e conservarli. Alcuni clienti mi hanno raccontato di aver acquistato un prodotto che non conteneva il manuale di istruzioni nella loro lingua e hanno affermato che qualora dovessero acquistare nuovamente lo stesso prodotto sceglierebbero un altro marchio. Farebbero lo stesso anche se dovessero passare tre ore a cercare di decifrare un manuale tradotto malamente senza riuscire a capirlo e racconterebbero la loro esperienza negativa ad amici e familiari invitandoli a non acquistare il marchio specifico. Lo farebbero veramente? Sì, perché l’azienda non ha prestato attenzione alle esigenze dell’utente finale.

Quali vantaggi può portare una traduzione svolta in modo così approssimativo se non è in grado di trasmettere la qualità del prodotto? Ad esempio, immaginate di aver appena acquistato un nuovo televisore molto costoso, uno di quei modelli estremamente high-tech in grado di registrare film, connettersi al Wi-Fi, supportare il 3D ecc. Immaginate di tornare a casa con il vostro nuovo acquisto, aprire il manuale di istruzioni pronti a imparare a usarlo e accorgervi che è solo in inglese e voi non parlate inglese. Sareste soddisfatti del marchio? Per il prossimo acquisto tecnologico scegliereste ancora quel marchio? Io sicuramente no. E se il manuale incomprensibile fosse quello della culla del vostro neonato? Sareste certi della sicurezza della culla?

Posso capire che chi non appartiene al settore delle traduzioni abbia difficoltà a vedere il valore delle parole rispetto al valore della materia prima utilizzata per costruire i prodotti, ma se ponete attenzione al materiale utilizzato dovreste porre la stessa attenzione anche alle parole scelte per commercializzarlo. Il motivo per cui è importante affidarsi a realtà come Athena Parthenos è noi diamo la giusta forza alle parole prendendo tutti i valori del vostro prodotto e trasferendoli in un’altra lingua, di modo che i vostri clienti in tutto il mondo possano capire tutto il lavoro che avete fatto, e quanto il vostro prodotto valga. A volte vale la pena acquistare un bene di lusso, con il tempo, il denaro speso in questo senso si rivelerà un ottimo investimento.

scritto da Noemi Clark - CEO @ Athena Parthenos srl

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