Questo post è rivolto ai traduttori in erba, ai neolaureati e agli studenti universitari che in queste settimane ho incontrato nelle varie facoltà di traduzione del nord-est durante la promozione del nostro concorso di traduzione “Be our next lingomagician”.
Parlo in qualità di collega un po’ più vecchia, che ha lavorato per anni come traduttrice e che ora invece ascolta le necessità dei clienti per quanto concerne la traduzione.
Devo dire che raramente ho incontrato un cliente che avesse bisogno di una traduzione letteraria: è un settore molto specifico e piuttosto chiuso. Molti autori hanno i loro traduttori fidati che traducono da anni le loro opere in una determinata lingua.
Si tratta di una fascia di mercato in cui è difficile entrare, specie per un ragazzo alle prime armi.
Mi sembra invece più reale la possibilità di inserimento di un neolaureato nel settore dell’informatica.
Non voglio dire che sia più semplice, richiede un elevato grado di specializzazione e tanto impegno, ma ci sono 3 elementi fondamentali che giocano a favore di “noi” giovani.
- Siamo più ricettivi dei nostri colleghi “senior” per quanto riguarda le nuove tecnologie. Ci siamo cresciuti assieme, le abbiamo nel sangue. Fanno parte di noi e le comprendiamo con più facilità.
E questo è sicuramente un plus per la nuova generazione.
- La quantità di materiale che deve essere tradotta nel settore informatico è in continua crescita. Ve ne rendete conto anche voi: app e Internet fanno sempre più parte della vita quotidiana di ognuno di noi.
- Importanti progetti di traduzione/localizzazione non possono essere affidati a un singolo traduttore, essendo molto spesso troppo grandi e richiedendo tempi di produzione adatti al mercato (quindi rapidi!). In tali casi il lavoro viene suddiviso tra più membri di un team di lavoro di cui magari può entrare a far parte qualche nuovo traduttore in erba.
Spero che la mia dritta possa essere utile a qualcuno.
A tutti voi faccio comunque un gran in bocca a lupo!
Scritto da Sarah Pedol - Sales manager presso Athena Parthenos