11.10.2017

Sei grandi traduttori del passato

Cultura
Posted by Athena Parthenos

Il termine "tradurre" deriva dal latino trans e ducere, letteralmente "condurre al di là". Un testo tradotto, che sia un romanzo o un manuale tecnico, ha dunque un paio di ali che gli consentono di fare il giro del mondo.

Ma chi c'è dietro la traduzione, dietro queste ali che richiedono giorni di lavoro e riflessioni per trovare la sfumatura più adatta a ogni parola nel testo? I traduttori si muovono nell'ombra, non sono conosciuti; il loro nome viene a volte letto di fretta all'interno di qualche libro, ma pochi ci badano veramente.

Eppure, ci sono stati grandi traduttori che, nel passato, hanno contribuito a diffondere la cultura attraverso le traduzioni.

Ecco, allora, sei grandi traduttori dal passato.

San Girolamo

San Girolamo, patrono dei traduttori, è stato un teologo romano che ha dato alla luce la prima versione della Bibbia in latino, la cosiddetta Vulgata, che divenne la base per le successive traduzioni del testo sacro. L'incarico gli viene affidato nel 382 da papa Damaso I e lo porta a termine circa 23 anni dopo, nel 406.

La Giornata Mondiale della Traduzione viene celebrata proprio il 30 settembre, giorno che, secondo il calendario cristiano, è dedicato a S. Girolamo.

Vera Nabokov

Vera Nabokov, nata Vera Slonim, inizia la propria carriera nella casa editrice del padre. Dopo l'incontro e il matrimonio con Vladimir Nabokov, si dedica totalmente alla carriera del marito, del quale è assistente, dattilografa e traduttrice, tanto che a oltre ottant'anni traduce in russo Fuoco pallido, pubblicato per la prima volta in inglese nel 1962. Vera e il marito sono il vero incubo dei traduttori che vengono incaricati della traduzione dei romanzi del marito perché sono attentissimi a tutte le sfumature delle parole.

Scrive Nabokov ne L'arte della traduzione:

Tre specie di mali si possono riconoscere nello strano mondo della trasmigrazione verbale. Il primo, e il minore, consiste di ovvi errori dovuti a ignoranza o a conoscenza mal applicata […] pura fragilità umana e, come tale, scusabile. Il passo successivo verso l’inferno lo fa quel traduttore che salta parole o brani che non vuol prendersi la briga di capire o che potrebbero sembrare oscuri o osceni a lettori confusamente immaginati: accetta senza rimorsi lo sguardo assente che gli rivolge il dizionario; o subordina l’erudizione al perbenismo: è pronto a saperne meno dell’autore come a credere di saperne di più. Il terzo, e il peggiore, livello di turpitudine si raggiunge quando un capolavoro viene spianato e appiattito in una forma tale, spregevolmente abbellito in un modo tale, da conformarsi alle idee e ai preconcetti di un determinato pubblico. Questo è un delitto, che dovrebbe essere punito mettendo in ceppi il reo, come si faceva coi plagiari ai tempi delle scarpe con la fibbia.

Cesare Pavese

Negli anni Trenta, Pavese lavora a diverse traduzioni come A Portrait of the Artist as a Young Man di Joyce, Moll Flanders di Defoe e David Copperfield di Dickens. La traduzione più nota (e più contestata) di Pavese, tuttavia, è quella di Moby Dick di Melville: nel 1932, quando Einaudi gli affida l'incarico, Pavese ha solo ventitré anni. Un'impresa davvero capitale per un giovane ventenne: molto criticata per alcune scelte stilistiche, rimane una delle traduzioni più longeve del romanzo: solo recentemente, infatti, è stata sostituita da una nuova traduzione curata da Ottavio Fatica.

Sei grandi traduttori del passato
Jorge Luis Borges

Svetlana Geier

Nata a Kiev nel 1923, Svetlana Geier è stata una delle più quotate traduttrici dal russo al tedesco. Dopo l'invasione tedesca di Kiev, diventa interprete e ottiene una borsa di studio in Germania. Docente universitaria, ha tradotto i grandi autori della letteratura russa come Tolstoj e Bulgakov, ma è soprattutto conosciuta per le sue traduzioni delle opere di Dostoevskij. Il documentario La donna con 5 elefanti di Vadim Jendreyko ripercorre la sua vita e fa riferimento proprio ai cinque grandi romanzi dell'autore russo Delitto e castigo, I fratelli Karamazov, L'idiota, I demoni, L'adolescente, la cui traduzione occupò gli ultimi 20 anni di carriera di Svetlana.

Edward George Seidensticker

Professore emerito alla Columbia University, Edward Seidensticker è stato uno dei maggiori traduttori letterari dal giapponese all'inglese. È conosciuto principalmente per la traduzione del Genji monogatari, romanzo dell'XI secolo scritto dalla dama di corte Murasaki Shikibu. Tra gli altri, ha però dato voce inglese ai più importanti scrittori nipponici come Yukio Mishima, Tanizaki Jun'ichirō e il Premio Nobel Yasunari Kawabata, ricevendo, nel 1971, il National Book Award per la traduzione de Il suono della montagna, scritto da quest'ultimo.

Jorge Luis Borges

Anche se è più conosciuto come scrittore, Borges è stato anche un noto traduttore, che iniziò la carriera molto presto: a soli nove anni tradusse Il principe felice di oscar Wilde!

Nel corso della sua carriera, Borges traduce in spagnolo i più importanti scrittori occidentali come Franz Kafka, Virginia Woolf, Herman Hesse, William Faulkner, ma il suo approccio alla traduzione è sempre "creativo". In quanto scrittore, infatti, è sostenitore di una "felice e creativa infedeltà" nella traduzione sia dei suoi testi sia degli altri autori. Pare addirittura che abbia detto al suo traduttore di tradurre non il significato delle sue parole, ma ciò che egli desiderava significassero.

E tu hai un traduttore del cuore? O sei tu stesso un traduttore?

Scritto da Marcella Sartore, Marketing & Communication Assistant @ Athena Parthenos
Photo credits: Vladimir Nabokov detta mentre la moglie scrive, Ithaca New York, 1958

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