La traduzione nasce, anzitutto, da un’esigenza pratica, cioè dal bisogno di comunicare con chi utilizza un codice linguistico diverso dal nostro.
Secondo la tradizione biblica, la traduzione ha origine nella distruzione della Torre di Babele, quando gli uomini iniziano a parlare molte lingue differenti e non riescono più a comunicare fra loro. In effetti, è pressoché impossibile dialogare e conoscere altri costumi senza il tramite della traduzione. E, forse, più che un castigo, la distruzione della Torre di Babele è una benedizione che porta alla nascita di culture, abitudini e lingue, ognuna con le sue particolarità da scoprire.
Ed è qui che entra in gioco il traduttore, o l’interprete, che interpreta e studia al fine di riportare correttamente nella lingua di destinazione il testo o le parole pronunciate dall’interlocutore.
In sostanza, tradurre è farsi garante della corretta trasmissione del significato del testo da una lingua all’altra, è capire il testo e ricomporlo per adattarlo alla lingua di destinazione, avendo massima cura della scelta lessicale.
Una buona traduzione è fondamentale perché approssimazioni possono dare adito a fraintendimenti, incomprensioni e in genere poca chiarezza, per esempio nei rapporti internazionali o nei manuali d’uso di macchinari e altri oggetti meccanici.
Lo stesso, però, vale per la letteratura: quanto gravi possono essere le conseguenze di un testo tradotto male o tradotto in modo letterale senza considerare il contesto di riferimento e i significati che una stessa parola può assumere in contesti diversi?
La traduzione, infatti, è la nuova forma che si dà al contenuto dell’opera in questione, e tale contenuto deve essere uguale, esatto, preciso.
Potrebbero essere considerazioni banali, ma non lo sono affatto. E non lo sono perché la traduzione spesso o è data per scontata o non riceve la giusta importanza, per esempio nel caso di aziende che accettano traduzioni approssimative o utilizzando Google Translate per risparmiare.
Invece, essa plasma la nostra vita quotidiana senza che noi ce ne accorgiamo: dai libri, alle etichette sui barattoli del cibo al supermercato, al commercio internazionale, al mantenimento della comunicazione e della pace a livello internazionale.
In questo senso, possiamo dire che la traduzione è importante perché crea ponti solidi tra culture che, altrimenti, sarebbero difficilmente in grado di comunicare, contribuendo all’interazione culturale in tutti i suoi campi.